È successo ancora!

Inserito da Giorgio Gatta giovedì 26 settembre 2024

Romagna e parte dell’Emilia sono nuovamente e significativamente colpite dall’alluvione. Le zone di Modigliana, di Brisighella ma anche del Faentino e dell’Imolese sono nuovamente state travolte dall’acqua. Stravolgendo ancora una volta i profili orografici, facendo crollare strade e collegamenti, in una fragilità diventata quotidiana. Le strade più che le vigne.


Alcuni produttori erano già a buon punto con la vendemmia, altri invece hanno ancora molto lavoro, soprattutto per i vini rossi che amano frutti maturi. In alcuni casi le strade non ci sono più e quasi sempre i vigneti sono difficilmente attraversabili per il fango che blocca mezzi e passi. Ora ogni volta che piove è allerta arancione. Non per il pericolo di grandi quantità di pioggia, ma perché la terra e i versanti sono fradici, e ogni goccia in più rischia di far franare altri pezzi di territorio.


Il territorio è molto fragile e spesso si stava ancora spettando il ripristino dei danni del 2023. In alcuni casi mancavano ancora le strade, e le frane erano ancora ben visibili. Ad ogni acquazzone gli abitanti tremavano, e a ragione possiamo purtroppo dire oggi.


Ci occupiamo della rete dei vignaioli, ben consapevoli che è una minima parte del danno che nuovamente ha colpito la Romagna. Persone che avevano appena ristrutturato casa, comprato mobili, dato fiducia ad un territorio accogliente come sempre è stata questa parte di pianura abbracciata da colline amorevoli e bellissime.


Cambiare e migliorare


Il clima è cambiato e abbiamo il dovere di cambiare le modalità conosciute. Occorre uno sforzo maggiore. Occorre raccogliere buoni esempi e applicarli alla gestione del territorio e della vita dei cittadini. Vogliamo fare un appello a chi ci governa, e a chi ci governerà, ovvero a chi decide come utilizzare, progettare e riprogettare il territorio. Questo modello non funziona più (posto che abbia mai funzionato). Occorre dare spazio ai fiumi, ci sono esempi di bellissimi parchi fluviali, gioiosamente fruibili la maggior parte dell’anno dai cittadini, che all’occorrenza possono accogliere il fiume in piena. Pensiamo al nord europa, alle riconversioni in Francia, ma più vicino a noi, anche al parco fluviale di Santa Sofia (FC) diventato luogo perfetto per passeggiate, eventi e sculture permanenti. Occorre anche gestire i boschi, ma anche disseminare alberi e piante, in modo che con le loro radici rendano più stabile la terra.


Azioni stranote, conosciute anche dai decisori. Resta in sospeso la domanda: perchè non si mettono in atto?


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