Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo...

Inserito da Giorgio Gatta martedì 15 ottobre 2024

Tre anni fa 4 ragazzi che abitano a pochi passi dal Parco Campo dei Girasoli di via Bainsizza a Padova decidono di partecipare a un bando del Comune di Padova per riqualificare quell’area in senso agroecologico.


Lo vincono e da quel momento la loro vita è stravolta per sempre.


Sono 4 ragazzi normali che vivono la loro vita come tutti noi: hanno una loro famiglia, hanno dei figli, hanno un lavoro… Insomma una vita normale con le problematiche e le soddisfazioni che potremmo avere ciascuno di noi.


Hanno solo un piccolo “difetto”: un amore smisurato per il loro territorio che li porta ad avere una visione ecologica di tutto quello che sta intorno alle loro case.


La domanda più che legittima è: perché 4 ragazzi che hanno già una loro vita dovrebbero imbarcarsi in un’impresa che li prende, testa, cuore e mente, dal momento che si alzano dal letto fino a quando si coricano per la notte?


Chi glielo fa fare?


È LA PASSIONE: La passione è quel sentimento che ti brucia e che malgrado le cose cambino nella vita ti rimane dentro come un marchio che non si può cancellare.


È quell’esercizio di cittadinanza attiva a cui tutti noi siamo chiamati, che non è mai gratis, ma comporta sacrificio, sofferenza, impegno, lavoro con dedizione, per ottenere dei risultati tangibili.


Ti devi alzare con quel pensiero e vai a letto con quel pensiero...

 

E poi ci sono quelli di Europa Verde Padova che qualche giorno fa escono sui giornali con un loro comunicato sul Parco del quale riporto questo stralcio:

 

Pur apprezzando la socialità che ha creato la gestione del Campo dei Girasoli, già a ottobre 2021 Europa Verde Padova aveva segnalato che con il traffico, il parcheggio nelle aree verdi, con l’ecosostenibilità il parco aveva poco a che vedere. Cosa che è ancora attuale, con i residenti costretti a subire il disturbo causato dal traffico, con un impatto negativo sulla qualità della vita e del riposo di chi abita in zona.”

 

Dire: “Pur apprezzando la socialità...” è un insulto vero e proprio al lavoro che è stato fatto da questi ragazzi in questi tre anni in quanto il loro progetto va al di là di una aggregazione sociale.


Non devo essere certamente io ad elencare l’insieme delle attività, basterebbe parlare con uno di loro, che peraltro sono molto felici di raccontare il loro lavoro.


Andateli a trovare per toccare con mano cosa stanno facendo questi ragazzi!

 

Guarda caso invece di parlare del loro successo di pubblico che li segue, che neanche loro si aspettavano e che gli è esploso fra le mani, si punta il dito su una falla nel sistema che pure loro ammettono di avere ed è un loro cruccio…


Oltretutto invece di parlare con quei ragazzi – visto il carattere impersonale del comunicato – si sceglie di uscire pubblicamente sui giornali.


A chi giova tutto ciò?


Ma siamo proprio sicuri che tutti i residenti la pensano così oppure la realtà è molto più sfaccettata?


Chi può dare patenti di ecosostenibilità verso chiunque e verso qualsiasi luogo?


Appare più che evidente che quei Ragazzi e l’azienda da loro conseguentemente costituita per Europa Verde Padova non sono ecologisti di pari grado loro.


Rimango sempre stupito di fronte a persone che hanno la Verità da esportare, qualsiasi cosa succeda e per qualsiasi frangente della vita.


Mi vengono in mente le parole degli amici Michele Dotti e Fabio Roggiolani di Ecofuturo, network nazionale, che proprio a Padova hanno tenuto per qualche anno il loro Festival.


Loro sapevano apostrofare alcuni che si dicono ecologisti in maniera molto più colorita di quanto posso fare io.


La realtà è che nell’ecologismo siamo sempre divisi fra chi parla senza avere una direzione e chi sviluppa tutti i giorni buone pratiche.


Giorgio Gatta


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