Lapis Specularis: Quando il gesso si fa vetro
La Società Speleologica Saknussem di Casola Valsenio organizza una serata tra parole e immagini alla scoperta delle antiche miniere romane di vetro gessoso tra Monte Mauro, la Vena del Gesso e la Tunisia.
La storia inizia con il ritrovamento, nell’anno 2000, di una grotta sul versante sud di Monte Mauro, ad opera del gruppo speleologico GAM di Mezzano. Nel 2011 il gruppo speleologico Saknussem di Casola Valsenio s'imbatte in alcune nuove grotte caratterizzate dalla presenza di grossi cristalli di gesso secondario. Mettendo in relazione questi ritrovamenti con la presenza della vicina grotta della Lucerna, nasce l'ipotesi che tali cristalli possano avere avuto un valore commerciale tale da giustificarne la ricerca e l'estrazione. Dalle ricerche storiche emerge che tra le pietre estratte durante il periodo romano, una in particolare, il 'lapis specularis' (la pietra speculare o dello specchio), aveva un particolare valore: la sua trasparenza e la caratteristica di sfaldarsi in lamine sottili, la rendevano perfetta come sostituto del vetro, usata quindi come bene di lusso, per la chiusura di finestre, serre, terme e portantine.
Venerdì 7 settembre 2012
alle ore 21
alla Bottega Bertaccini
Corso Garibaldi, 4 a Faenza
Incontro con
Andrea Benassi
"Biagio" Federico Bianchi
Introduzione di
Sandro Bassi
"Questa pietra diafana, che si forma nelle miniere,
e la cui trasparenza rasenta quella dell'aria più pura..."
Basilio di Cesarea
La relazione di Andrea è stata approfondita in tutti i suoi aspetti. Ottimo supporto è stato il filmato girato alla Grotta della Lucerna. Ma la ciliegina sulla torta è stato quando Andrea ha letto una citazione di Plinio il Vecchio da un libro antico delle stesso autore: quindi da fonte bibliografica diretta! Ho sentito e visto tanti relatori importanti in giro nella mia vita, ma mai mi era capitato di vedere una cosa del genere.
Mi inorgoglisce e mi rende fiero di conoscerlo e poi...Andrea Benassi...ogni volta, finisce di emozionarmi e sorprendermi sempre!
Ovviamente conosco bene il sito ed il lavoro del gruppo spagnolo, e con me lo conosce bene anche Giorgio, in quanto non mi dimentico mai di citarlo durante le conferenze. Da ricercatore e antropologo, ritengo si tratti di un ottimo lavoro fatto in sinergia tra speleologi e archeologi, e non c'è dubbio che si tratti della prima identificazione di miniere di Lapis Specularis per l'area della spagna. Noi del gruppo Speleologico Saknussem siamo stati invece i primi ad impostare una tale ricerca in Italia per comprendere l'uso e la funzione di alcune grotte nella Vena del Gesso. Ovviamente abbiamo usato il lavoro fatto dai colleghi in Spagna come pietra di paragone per le nostre ipotesi; sarebbe stato molto difficile trovare casualmente su dieci miliardi di pagine web, proprio quel sito, se non avessimo già saputo 'cosa' cercare. Ed è stato infatti proprio cercando eventuali riferimenti bibliografici o sitografici riguardo allo studio del 'lapis specularis' che ci siamo imbattuti nel sito. Anche riguardo alle fonti storiche, il lavoro fatto in Spagna è ottimo, ma oltre a lavorare sul terreno all'identificazione dei siti, le nostre ricerche hanno cercato e ricostruito anche le altre fonti di riferimento, come Dioscoride, Columella, Marziale per i tempi antichi o Matthioli, Agricola ecc. per i tempi moderni. La ricerca è fatta di confronti, citazioni e bibliografie, l'importante è sempre mantenere una personale onesta intellettuale.
Cordiali saluti
Andrea Benassi