Scopriamo l'Alto Atlante
In Marocco vi sono angoli e luoghi adatti ad ogni stagione. Nel tardo autunno la neve fa la sua comparsa nelle montagne dell'Atlante, trasformando luoghi e colori dove il rosso della pietra si sposa con il bianco della neve e l'azzurro del cielo.
Vuoto e sconfinato l'Alto Atlante merita la frase in cui Omero lo ricorda nell'Odissea:
"(...)Atlante, nemico dei Numi, che tutti sa del mare gli abissi, che regge i pilastri alti, che l'un dall'altro dividono il cielo e la terra."
Camminare diventa allora il modo migliore è forse l'unico per vederne e capirne le atmosfere fatte di aria luce e silenzio.
Vasto quanto le intere Alpi, con centinaia di cime sopra i 3000 metri e numerose che superano i 4000, l'Alto Atlante è un mondo da scoprire lentamente, vallata dopo vallata, villaggio dopo villaggio.
Un mondo che negli ultimi anni si sta proponendo come destinazione per un turismo lento e sostenibile. Accanto al tradizionale e famoso Jebel Toubkal, prima cima del Marocco, anche in altre aree sono sorte reti di Gite d'Etap, piccoli rifugi a gestione locale, dove fermarsi e fare tappa. Luoghi semplici ma proprio per questo capaci di avvicinare e mediare l'esperienza del viaggio.
L'area del Jebel M'Goun, seconda cima del Marocco con i suo 4071 metri, è in questa prospettiva un centro d'eccellenza. Votata al trekking e all'alpinismo dagli anni '90 del secolo scorso, la valle di Ait Bougmez, già sede della Scuola Nazionale per Guide di Montagna, si presta ad essere percorsa in ogni stagione da soli o accompagnati.
L'intera zona è poi negli ultimi anni al centro di un grande progetto legato all'istituzione del GeoParco del Jebel M'Goun. Un'area enorme compresa tra le province di Azilal, Denmate e Ourzazate, caratterizzata dalla presenza di numerose peculiarità e testimonianze storiche e geologiche e per questo riconosciuto dall'Unesco quale primo GeoParco dell'Africa lo scorso novembre.