Estemporanea di pittura del Festival della Culture di Ravenna
Saranno Giovanni Fabbri, Guerrino Siroli e Anny Wernert gli artisti che compongono la giuria di qualità per la prima estemporanea di pittura del Festival della Culture di Ravenna. I tre affermati artisti sono stati scelti per la loro unica visione della terra.
Il Comune di Ravenna, in collaborazione con l’associazione occupArti, indice il 1° concorso di pittura estemporanea e lancia il Premio Festival delle Culture che avrà la sua conclusione nel 2016. La direzione artistica dell’evento è affidata ad Agnese Angelini e Fabrizio Fantini.
Il «diritto alla terra» è il tema per cui giovani ed emergenti pittori si ritroveranno sabato 6 giugno presso le Artificerie Almagià di Ravenna. Gli artisti avranno a disposizione l’intera giornata dalle 09.00 alle 19.00 per immergersi nella loro dimensione e creare un’opera che racconti cos’é per loro il “diritto alla terra”. Ultimate le loro creazioni sarà la giuria di grande qualità a decretare il primo e secondo premio (200/100 euro). Previsti anche due premi da parte di una giuria popolare (sempre 200/100 euro). Le premiazioni avverrano sul palco dell’Alamgià domenica 7 giugno alle 20.30.
Giovanni Fabbri è la materia, è la forza, il desiderio che nulla cambi, è nostalgia di ieri che non è più. È un poeta che parla alla terra in una lingua che lei conosce, a volte sono caldi tramonti lontani, a volte gelide mattine, altre solo un ricordo che si fa largo tra gli occhi e i pensieri. « É un passato che torna presente, un colpo netto di vernice sul futuro, causa di timore, di inquietudine, di indefinito» «Una scheggia di roccia, l’ombra di una montagna, la cicatrice di un calanco, un filare di alberi, la traccia di un tramonto, il grigio della creta…(Achille Perilli).
Guerrino Siroli è lo spirito, «la terra ne ha bisogno, non ha bisogno unicamente di aria, sole ed acqua, necessita di quel silenzio rispettoso, di quell’attimo sospeso che solo un artista come Siroli che cammina in punta di piedi sul mondo può dare, il suo modo di parlare con la natura è un delicato sussurro». (Achille Perilli).
Anny Wernert è il sogno, in un attimo le sue opere ci portano in un mondo lontano, in una natura in continuo movimento, pura, l’uomo non l’ha ancora violata. «É nebbia, nebbia fredda, nebbia umida, così corposa da rendere difficile ogni movimento… Eppure, oltre la coltre fumosa, si approda in un luogo incantato» (Agnese Angelini)
Ecco la giuria di eccellenza che affiancherà quella popolare, ecco il motivo per cui è stata accuratamente scelta, perchè la terra non è solo quella cosa che calpestiamo. La terra è materia, spirito e sogno.