Terra Equa 2016: Il gusto di fare un'altra economia
Cosa mangi, quando mangi?
Il cibo è salute, piacere, cultura.
Masterchef, cooking show, ricette: tv, internet e riviste sono piene di cibo.
Ma raramente si parla degli ingredienti fondamentali che tutti gli alimenti, nessuno escluso, contengono.
Sono 3:
- la natura;
- il lavoro di chi li produce;
- il potere di chi controlla il mercato.
I cibi che troverai alla quarta edizione di Terra Equa, Festival del Commercio Equo e dell'Economia Solidale, sono ottimi non solo per il loro gusto, ma anche perché ti raccontano e ti affidano questi ingredienti: la dignità del lavoro di chi li ha prodotti, la cura dell’ambiente, i rapporti paritari tra produttori e compratori.
Questo troverai sabato 7 e domenica 8 maggio 2016 a Palazzo Re Enzo, declinato in laboratori, incontri, dibattiti, spettacoli e un concorso per studenti: Food Fair Parade.
Terra Equa 2016: Il gusto di fare un'altra economia si avvale inoltre di tre nuove collaborazioni assai prestigiose, oltre alla conferma di AIAB: Slow Food, Libera e Altrocioccolato.
Anche insieme a loro ragioneremo su questi dati:
- 10 mega-multinazionali controllano - tramite 500 marchi di loro proprietà - il 70% delle scelte alimentari mondiali (Oxfam, 2013);
- 10 catene di grande distribuzione controllano il 15% delle vendite mondiali alimentari (Fair Trade Advocacy Office, dicembre 2014);
- 5 catene di vendita europee controllano il 50% del mercato alimentare al dettaglio (Fair Trade Advocacy Office, dicembre 2014);
- il 55% del mercato mondiale delle sementi è controllato da 3 multinazionali (Altreconomia, marzo 2016);
- ai produttori di banane per le varie multinazionali resta in media il 6,9% del prezzo che si paga al mercato, mentre quelli che si rivolgono al Commercio Equo e Solidale traggono il 18% (Altreconomia, marzo 2016).
In sostanza, non mangiamo solo cibo, ma anche il modo in cui è stato prodotto.
Ogni volta che compriamo il nostro cibo votiamo con il portafoglio.
Occorre pensarci. E lo faremo.