Un percorso ciclo pedonale e della memoria dalla collina al mare
Dal convegno del 28 maggio a Castel Bolognese avente per titolo: FIUME SENIO, UN PERCORSO CICLO-NATURALISTICO E DELLA MEMORIA DALLA COLLINA AL MARE, nasce l’idea di dare corso ad un confronto e di lanciare con forza la proposta della valorizzazione del fiume Senio come elemento di attrattiva per il turismo lento, salutistico e di approfondimento.
Da anni i comuni del Lamone sostengono lo stesso obbiettivo. La nostra scommessa è quella di collocare al loro fianco anche il Senio, di fare rete, e di prospettare una unica infrastruttura che, sfruttando la sommità degli argini dei due fiumi e gli stradelli vicini, colleghi i due principali parchi della nostra provincia, la Vena del gesso e il Delta del Po’, fino ad arrivare al mare.
Prenderebbe corpo un percorso ciclopedonale ad anello di oltre 150 chilometri, percorribile a piedi in 5-6 giorni e con la bike in 2-3 giorni. Una opera di questa natura sarebbe sicuramente affine agli intenti della nuova legge regionale sul turismo che vorrebbe puntare a valorizzare i luoghi.
La presenza degli amministratori al convegno è stata significativa e non formale. L’interesse per il progetto è risultato tangibile. Di rilievo, fra gli altri, l’intervento dei rappresentanti dei GAL (gruppi di Azione Locale) dell’Appennino romagnolo e del Delta che hanno il compito di gestire le risorse europee indirizzate verso il rurale. E’ parso chiaro come le idee esposte al convegno stiano all’interno delle loro finalità e come nel prossimo quinquennio risorse consistenti possano andare in quella direzione. Bisogna però fare presto. Accelerare il tempo delle scelte e della progettazione per essere pronti per i bandi del 2017.
Il filo conduttore del percorso sarebbe costituito: dalla storia e dai luoghi della memoria; dall’ambiente e dal paesaggio; dall’arte e dall’architettura; dai prodotti delle terre del Lamone e del Senio e dalle molteplici attività legate alla loro trasformazione; dalle centinaia di esercizi dediti alla ricettività e accoglienza.
Una direttiva del ministro Franceschini stabilisce che il 2016 sia l’anno nazionale dei cammini.
Si giungerà alla realizzazione dell’Atlante d’Italia dei cammini, per dare a quegli itinerari un rilievo internazionale. Potrebbe essere questa un’occasione da non perdere e che giustificherebbe uno studio serio e ragionato del progetto che proponiamo.
Le idee che sono in campo hanno i colori dell’arcobaleno. Sono al servizio di un bene comune, quindi di tutti. Tutte le forze politiche, i movimenti, le Associazioni economiche e sociali, debbono sentirsi in campo e collaborare. Può sembrare un sogno, ma potrebbe diventare una realtà.
Associazione Amici del fiume Senio