Benvenuto "Rwanda"
C’è qualcosa di strano in un Blog, qualcosa di ingiusto e crudele… Mi piace scrivere e raccontare storie – lo adoro – ma è difficile farlo “a comando” rispettando le scadenze tipiche di una redazione. Eppure è così che funziona. E’ bello ricevere gli apprezzamenti di chi ti legge. E allora è doveroso continuare a scrivere e raccontarsi anche quando è più difficile farlo.
Le nostre cinque settimane di riprese sono finite e con esse si è conclusa la parte più corposa del nostro film. Un’ultima settimana seguirà nel cuore dell’autunno, poi il montaggio, ma il grosso è stato fatto.
Realizzare questo film è stata una delle cose più faticose e complesse che abbia mai affrontato. Ora sembra tutto più facile, ma ci sono stati momenti dove l’idea stessa sembrava irrealizzabile. Ogni passo, ogni singola fase è stata costantemente contrassegnata dal potenziale fallimento di tutto il progetto. Dal crowdfunding alla ricerca degli sponsor: il bivio era sempre lo stesso. Una carta recitava “Ce l’hai fatta. Tira il dado e vai avanti”, l’altra invece portava bella in grande la dicitura: “Torna al Via. E restaci”.
Abbiamo stretto i denti e siamo andati avanti rischiando il tutto per tutto. Abbiamo sperato, abbiamo persistito, abbiamo combattuto. Ecco! “Combattere” è il verbo giusto. E c’è un piccolo dettaglio che rende il verbo “combattere” differente da tutti gli altri: quando combatti accetti senza riserve la possibilità di farti male, di essere picchiato, umiliato, ferito. E così è successo.
Abbiamo leccato le nostre ferite, ma non siamo tornati al “Via”.
Siamo andati avanti. Ostinati e contrari. Mandando a quel paese tutto e tutti, anche noi stessi.