Corto Maltese e la poetica dello straniero
Corto Maltese nasce nel 1967 dalla matita del grande disegnatore veneziano Hugo Pratt. A quasi cinquant’anni di distanza, Corto è diventato non solo un personaggio cult della migliore graphic novel europea, ma anche un vero e proprio mito letterario del ’900, un antieroe che alla ricchezza preferisce libertà e fantasia.
Stefano Cristante, docente di scienza e sociologia della comunicazione, in questo libro, oltre a rivivere i viaggi e le avventure del marinaio più ironico di tutti i tempi, si concentra su uno degli aspetti che rendono il suo personaggio quanto mai attuale: Corto Maltese è uno “straniero”, un apolide in perenne erranza.
Non a caso, la sua figura unisce aspetto e carattere mediterraneo a una cultura anglosassone. Cristante, avvalendosi di un proficuo confronto con i principali sociologi del Novecento che hanno analizzato la figura dello “straniero” (Sombart, Weber, Simmel, Park), mostra come la forza innovativa di Hugo Pratt consista proprio nella scelta di mettere in primo piano personaggi anomali e irregolari, solitamente relegati tra i “cattivi” delle storie a fumetti.
Sono da poco trascorsi vent’anni da quando Hugo Pratt è scomparso, nell’agosto del 1995. Eppure questa frase è vera solo in parte, perché il grande narratore veneziano ha continuato a stare con noi attraverso le storie di Corto Maltese, che gli è sopravvissuto e che proprio nel 2015 ha visto due grandi autori del fumetto spagnolo dedicargli una nuova avventura.
La fama di Pratt e del suo personaggio più celebre è da tempo universale. Ciò non toglie che su Corto Maltese e sull’intera produzione prattiana gli studi sistematici siano molto pochi, sia in Italia che in Francia, dove la sua popolarità è persino maggiore.
“Corto Maltese e la poetica dello straniero” cerca di interpretare l’intero spettro della produzione di Pratt sotto la forma di un denso concentrato avventuroso e intellettuale, giungendo alla conclusione che l’artista abbia rappresentato una visione critica della modernità “eroica”, quella tra l’inizio del ‘900 e i primi vent’anni del secolo, calendarizzata dalle avventure di un marinaio irrequieto e sempre in movimento verso destinazioni estreme.
Il carattere di Corto Maltese è quello dell’apolide: la sua patria nominale è un’isoletta del Mediterraneo che nelle sue storie non si vede mai e la sua patria letteraria, Venezia, è una terra galleggiante sull’acqua. L’instabilità e la tensione all’andare sono tipiche di Corto Maltese, personaggio che – a differenza di tutti o quasi i personaggi della letteratura disegnata – non appare né come eroe né come deviante.
Corto Maltese è lo straniero integrale che ha però rinunciato ai pregiudizi dello straniero nei confronti degli altrove del mondo e che ha disinnescato i pregiudizi nei confronti dello straniero che egli stesso incarna. Mosso dal desiderio e non dalla prospettiva del profitto, Corto Maltese cresce sulla base di precedenti personaggi su cui si è cimentato Pratt a partire dalla sua lunga permanenza argentina.
Disertori, rinnegati, meticci, pirati e gentiluomini di fortuna rappresentano altrettante variazioni sul tema dello straniero, che la figura di Corto impreziosisce di contenuti sottilmente intellettuali, al punto da rendere volutamente poco chiaro se le informazioni e le citazioni sparse nelle sue tavole siano il pretesto per gustare meglio l’avventura, o se invece le peripezie di Corto nei quattro angoli del mondo siano la scusa per approfondire con nonchalance contenuti sapienziali ed esoterici.
Hugo Pratt va considerato un classico della letteratura internazionale del ‘900 e un artista di una attualità sorprendente. Promuoverne la lettura e la conoscenza significa riconoscere il valore universale della sua letteratura disegnata.
Corto Maltese e la poetica dello straniero
€ 14,00
Mimesis Edizioni