L'intervista (a T-ERRE) <Dai viaggi "responsabili" si torna migliori> di Viversani e Belli
Abbiamo posto qualche domanda a Giorgio Gatta, presidente di T-ERRE Turismo Responsabile, l'associazione che si dedica da oltre dieci anni alla promozione del turismo responsabile, sotto forma di proposte di viaggio, eventi e formazione.
Come organizzate i vostri viaggi?
Non siamo organizzatori di viaggi, in quanto la legislazione italiana non lo permette, ma conosciamo bene i nostri partner che attraverso di noi promuovono i loro viaggi e, in taluni casi, li aiutiamo nello sviluppo dell'itinerario.
Le nostre proposte lavorano da sempre in sinergia con i territori, attraverso enti e associazioni. La partecipazione a un nostro viaggio diventa quindi un sostegno diretto a una rete di micro-economia che intreccia gruppi, progetti, luoghi e buone pratiche in grado di creare responsabilità e senso d'appartenza.
I viaggi che consigliamo vanno dai 10 ai 15 giorni; da Zanzibar all'Isola di Mozambico, fino a itinerari più impegnativi come lo Sri Lanka, il Nepal, la Tanzania e il Madagascar. Sosteniamo, inoltre, progetti in Mali e Burkina Faso.
Quanto costa fare turismo responsabile?
Costa un po’ di più per rispetto della filiera, un po’ come il mercato equo-solidale che ha sempre prezzi leggermente più alti rispetto alla grande distribuzione. Ma credo che il viaggiatore sia ben contento di avere la sicurezza che i suoi soldi vadano alla gente del posto e che non rientrino sotto forma di capitali nei Paesi europei, come spesso succede nel turismo di massa.
Chi è il viaggiatore tipo?
La fascia d’età va dai 25 ai 45 anni. Come prima cosa, chi arriva da noi è già consapevole di quello che lo aspetta.
È un viaggiatore predisposto alla cooperazione con altre culture e altri stili di vita, pronto per l’avventura, ma non per questo gli si richiedono particolari condizioni fisiche: i viaggi sono adatti a chiunque e non si svolgono mai in condizioni estreme.
Una cosa sicura, che tutti confermano, è che il viaggiatore che torna non è mai uguale a quello partito. È cambiato e ne ha ottenuto un suo beneficio di conoscenza e di riconoscimento nelle persone e dei luoghi che ha visitato.
di Tiziano Zaccaria
Viversani e Belli
n. 16
13-19 aprile
pag. 20
VACANZE RESPONSABILI