IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori saluta il tour bolognese e si sposta in altri 13 territori
Si chiude con grandissima partecipazione e condivisione la 10a edizione del festival IT.A.CÀ nella città delle due torri, protagonista per 11 giorni di tanti appuntamenti e momenti di aggregazione sul tema del Turismo responsabile. Un compleanno importante che ha siglato dieci anni di lavoro e riconfermato il consenso di oltre 300 realtà coinvolte e ben 13 tappe nazionali, in partenza fino a ottobre.
Nuovi orizzonti, temi attuali, idee innovative e tanto entusiasmo: questi i principali ingredienti di una edizione che ha raccolto migliaia di visitatori in città e in Appennino.
Sì, perché il festival quest’anno ha allargato i suoi orizzonti, dedicando l’ultimo weekend di appuntamenti (1-3 giugno) alle terre dell’Appennino bolognese, dando voce alle eccellenze locali e facendosi promotore di un turismo responsabile in un’area ricca di storia, di opportunità e di eccellenze naturali e culturali.
MIGRAZIONI, ACCESSIBILITA’ UNIVERSALE, OVERTOURISM e CULTURA DEI VIAGGI SLOW, sintetizzano i quattro macro temi del festival, attorno ai quali si sono alternati moltissimi momenti di confronto e progettualità, insieme a proiezioni di film e documentari, presentazioni di libri, performance, laboratori, escursioni a piedi e a pedali, trekking e itinerari esperienziali.
Il merito di IT.A.CÀ, anche in questa decima edizione, è quello di esser riuscito a mettere in luce molti soggetti attivi nella città di Bologna, ascoltandoli e stimolandoli a collaborare in un dialogo mirato alla co-progettazione. Il risultato è stato di grande successo: nei numeri, nei contenuti e nelle riflessioni sollecitate.
Travel blogger, volontari, turisti, cittadini, visitatori ed esperti del settore si sono sparpagliati nelle varie location pensate per il festival: dal cuore verde delle Serre dei Giardini Margherita – spazio pubblico rigenerato e restituito alla città – alle sale del MaMbo, di Palazzo Malvezzi, de L’Altro Spazio, del Loft Kinodromo, del Mercato Sonato e di vari Dipartimenti universitari, fra i quali quello di Storia Culture e Civiltà, dove si è tenuta una due giorni di convegni e focus group partecipatissimi su innovazione, sostenibilità e accessibilità del turismo contemporaneo, a cura dell’ Università di Bologna e del MiBACT.
E ancora, dagli incontri in Piazza Verdi, alla pedalata notturna in partenza dalla Velostazione Dynamo, dalle mostre fotografiche della Millennium Gallery e della Qr Photogallery, al convegno su ospitalità e welfare interculturale nell’ Auditorium Damslab. In questa sede, si è anche svolta la premiazione dei vincitori del #UniTurisBo – IT.A.CÀ, Unibo e Città Metropolitana di Bologna. In ordine di premiazione:
- Anna Magli – foto Piazza Verdi
- Mattia Gervasi – foto Via delle Belle Arti
- Domenico Buoniconti – foto Museo della Specola
Di grande interesse e partecipazione l’incontro d’apertura Migrantour, un passo in avanti!
Un’occasione di confronto fra diverse culture e un aiuto all’integrazione attraverso la cultura e la scoperta dell’altro. Durante la conferenza, guide provenienti dall’esperienza di Milano, Torino, Genova, Catania, Roma, Firenze, Cagliari, Pavia, Napoli e Bologna, hanno riportato la loro testimonianza al pubblico e raccontato di suggestive passeggiate multiculturali, in compagnia di cittadini migranti di prima o seconda generazione, originari di tanti paesi del mondo e appositamente formati per mostrare a cittadini e turisti un altro mondo dentro la propria città.
Apprezzatissime sul tema dei Migranti, le proiezioni di Human Flow di Ai WeiWei e L’ordine delle cose Andrea Segre. Tante e partecipate le presentazioni di libri, i laboratori, i tavoli di discussione e i corner informativi. Molti i viaggi per immagini, grazie alle esposizioni fotografiche, come espressioni del sentimento di un tempo e di un luogo. Riproduzioni naturali di uno scenario, di una terra, della sua gente.
Di grande impatto emotivo anche I Fantastici 5 sensi: homesharing e accessibilità: un momento formativo per scoprire i segreti dell’ospitalità domestica accessibile e inclusiva, svoltosi attraverso un percorso sensoriale che ha permesso agli host di immedesimarsi nei viaggiatori con disabilità. Con cuffie insonorizzate e bende a pois, i partecipanti sono rimasti isolati da tutto per capire le difficoltà di comunicazione degli ospiti con disabilità uditiva e visiva. Una riflessione importante insieme all’utilizzo di piccoli espedienti suggeriti: dall’abbraccio al check in, all’utilizzo di alcune parole chiave della lingua dei segni, per accogliere meglio ed entrare in empatia con il nostro ospite in modo accessibile e inclusivo.
Sentito e fortemente condiviso, il tema dell’Overtourism, affrontato in più seminari aperti al pubblico, nei quali sono emerse con forza la preoccupazione per gli impatti del turismo di massa e la necessità di renderlo sostenibile attraverso nuove progettualità innovative, basate su una sharing economy regolamentata. In linea teorica, tante le idee espresse sul tema. Nella pratica, urge la necessità di azioni immediate: per esempio quella di puntare su una delocalizzazione strategica dei flussi turistici per pianificare una nuova geografia del turismo fino ai territori di confine. In questa direzione, IT.A.CÀ, nel suo decennale ha lanciato un seme. Ha raccolto armi e bagagli e nell’ultima settimana di eventi (1-3 giugno) si è trasferito nell’Appennino bolognese per una tre giorni di eventi. Un gesto importante che pur con tante difficoltà, ha dimostrato la volontà di passare dalle parole ai fatti.