Storia del camminare

Inserito da Giorgio Gatta venerdì 28 settembre 2018

Durante una marcia di protesta, in una località dal paesaggio incantevole o in una metropoli: andare a piedi può assumere significati molto diversi.

In questa sua prima storia generale del camminare, Rebecca Solnit indaga la vasta gamma di possibilità racchiuse in questo atto primario e si concentra su alcuni personaggi che attraverso questo gesto hanno plasmato la nostra cultura, dai filosofi, ai poeti, agli alpinisti. Traccia i profili di alcuni tra i camminatori più significativi della storia e della narrativa, da Wordsworth a Kierkegaard, da Rousseau a Martin Luther King, alla ricerca della profonda relazione tra camminare e pensare, tracciandone l'evoluzione e spiegandone ogni sfumatura.

Scopriamo così che camminare «ci permette di essere nel nostro corpo e nel mondo senza esserne sopraffatti» e «ci lascia liberi di pensare senza perderci totalmente nei pensieri», ci dispone, insomma, nello stato d'animo ideale per lasciare libera l'immaginazione. Il saggio di una pensatrice libera e autorevole, scritto con il consueto stile arguto e sferzante, privo di pregiudizi e ricco di originali spunti di riflessione.


“Da dove si comincia? I muscoli si tendono. Una gamba è il pilastro che sostiene il corpo eretto tra cielo e terra. L’altra, un pendolo che oscilla da dietro. Il tallone tocca terra. Tutto il peso del corpo rolla in avanti sull’avampiede. L’alluce prende il largo, ed ecco, il peso del corpo, in delicato equilibrio, si sposta di nuovo. Le gambe si danno il cambio. Si parte con un passo, poi un altro e un altro ancora che, sommandosi come lievi colpi su un tamburo, formano un ritmo: il ritmo del camminare. La cosa più ovvia e più oscura del mondo è questo camminare, che si smarrisce così facilmente nella religione, la filosofia, il paesaggio, la politica urbana, l’anatomia, l’allegoria e il crepacuore”.


Ecco una buona notizia per tutti i camminatori! Il libro di Rebecca Solnit “Storia del camminare”, uscito la prima volta in italiano per Bruno Mondadori nel 2002, era da tempo introvabile, per il fallimento di quella casa editrice. Ora Ponte alle Grazie ha fatto la cosa giusta: ha ripubblicato l’opera “Wanderlust. A history of walking”, uno di quei libri che non potete non leggere, se amate il camminare. Intanto, chi è Rebecca Solnit? Una giornalista, o meglio, una intellettuale che si occupa di argomenti diversi, sempre con visione profonda e controcorrente. Californiana, cultura di sinistra, tra gli altri suoi testi ricordo “Speranza nel buio. Guida per cambiare il mondo” e “Un paradiso all’inferno”.

Quando uscì nel 2002, per noi giovani camminatori fu una grande scoperta. Ci fece capire che il camminare non era una attività da relegare nella sfera del tempo libero, il camminare era un gesto importante dal punto di vista filosofico, sociale e politico.

Secondo Rebecca Solnit il valore del camminare è la lentezza, lei sostiene che la mente, come i piedi, lavori alla velocità di circa 4 chilometri all’ora. Per cui la vita moderna è troppo accelerata, e l’uomo deve rallentare. La storia del camminare della Solnit ci parla di tempo, dello spazio e della coscienza del mondo, attraverso il semplice gesto di mettere un piede avanti all’altro.

Questo bel saggio non può mancare nelle biblioteche di tutti i camminatori!

(Luca Gianotti)



“Storia del camminare”

di Rebecca Solnit

Ponte alle Grazie 2018

19,50 euro


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