L’Italia è bella dentro
Storie di resilienza, innovazione e ritorno nelle aree interne
Questo libro racconta l’Italia lontana dalle grandi città, quella della montagna e della collina, delle cosiddette “aree interne”.
In queste zone, cosiddette “marginali”, dentro l’Italia, continua infatti a vivere tenace più di un quinto della popolazione del Paese, oltre 12 milioni di persone.
Non è (più) però il “mondo dei vinti”, quell’Italia contadina travolta dalla modernità che ha raccontato lo scrittore Nuto Revelli. Si tratta invece di zone che la geografia ci fa descrivere come marginali ma che, al contrario, rappresentano spesso spazi di innovazione, di coesione sociale e di sviluppo economico, grazie alle eccellenze del territorio, al turismo responsabile, alla riscoperta di antichi mestieri e alla forza della comunità.
Chi sceglie di restare in questi luoghi – o di ritornarvi – dev’essere però messo nella condizione di costruire il proprio futuro e di avere a disposizione i servizi essenziali di cittadinanza. Queste pagine raccontano come restituire valore e vita a territori e comunità, attraverso le storie di nuovi e vecchi abitanti, all’interno della cornice offerta dalla Strategia Nazionale Aree Interne e da altri interventi. Lo sviluppo locale e i servizi necessari infatti si possono disegnare solo ascoltando i territori. “Voglio che parlino gli emarginati di sempre, i ‘sordomuti’, […] come parlerebbero in una democrazia vera”, scriveva Revelli. Qui trovano ascolto le parole di chi vive nelle aree interne. Uomini e donne che non sono eroi – e non vogliono esserlo – ma testimoni di un Paese da valorizzare.