The Heart of the Antarctic
L'autore di questo libro non necessita certo di grandi presentazioni.
Sir Ernest Shackleton, per tutti "il boss", non solo rappresenta l'idea stessa dell'avventura, ma incarna la capacità di superare limiti creduti impossibili e tornare sano e salvo per raccontarlo.
Le sue imprese sono la sintesi perfetta di quello che si definisce il rischio calcolato, la capacità di addomesticare il pericolo e costruire una zona di confort in condizioni estreme.
Il tutto ovviamente grazie non solo a competenza e allenamento, ma anche e sopratutto a carattere e umiltà.
Un aforisma che circola da sempre su di lui recita: "Datemi Scott a capo di una spedizione scientifica, Amundesen per un raid rapido ed efficace, ma quando siete nell'avversità e non intravedete via d'uscita, inginocchiatevi e pregate Dio che vi mandi Shackleton".
Quando l'Endurance fu perduta stritolata dai ghiacci antartici, le stupende immagini di Frank Hurey testimoniano la portata della tragedia, e gli uomini, racconta il medico capo Macklin: "circondati a perdita d'occhio da una immensa banchisa in movimento, stremati dalla fatica impiegata nel tentativo di salvare la nave e sopratutto senza la minima idea di che cosa li aspettasse, disperavano ormai di salvarsi", lui li radunò e come se niente fosse disse: "Forza ragazzi si torna a casa!"
A casa e da che parte, in che modo?
Era impossibile eppure in quel momento tutti ci credettero.
Era impossibile eppure lui riuscì a riportarli a casa sani e salvi attraverso inimmaginabili peripezie.
Worsley il capitano dell'Endurance riassumeva il personaggio con queste parole: "Ovunque si trovi, ispira fiducia".
Ma se l'epopea dell'Endurance e del suo equipaggio rappresenta la pagina più epica di Shackleton, le pagine più alte delle sue esplorazioni antartiche sono quelle racchiuse in questo libro che racconta la sua seconda spedizione nel continente bianco.
La prima da capo spedizione, dopo la rottura con Scott, ma questa è un altra storia.
Partita il 1 gennaio 1908 la Speedizione Nimrod raggiunge il Mare di Ross e da li superando la grande barriera, i suoi componenti raggiungeranno per primo il Polo Sud Magnetico, scaleranno per primi la cima del terrificante vulcano Erebus, dove documenteranno anche l'esistenza delle grotte antartiche prodotte proprio dall'attività vulcanica e si spingeranno in slitta fino alla mai raggiunta latitudine di 88°23' sud, ad appena 97 miglia dal Polo Sud.
Una spedizione di due anni coronata dal successo più totale.
Un libro da leggere.