Shipton e Tilman: quando l'esplorazione si fa avventura
Questa volta non uno ma due alpinisti per una sola montagna.
E che coppia di esploratori: Eric Shipton e Bill Tilman, due personaggi che sembrano uscire da un romanzo d'avventure tante sono le meraviglie che hanno vissuto.
Esplorazione geografica pura, alpinismo estremo, le prime spedizioni sull'Everest, spionaggio e diplomazia durante le due guerre mondiali, operazioni dietro le linee nemiche, non c'è quasi nulla che questi due non abbiano fatto nelle loro vite.
Tra i luoghi remoti e selvaggi del mondo, non c'è posto dove non siano stati o non abbiano pensato di progettare una spedizione.
'The blank on the map" il titolo di uno dei libri di Shipton, sull'esplorazione della remota valle di Shaksgam sul versante settentrionale del K2, è diventato talmente famoso da diventare un modo di dire tra gli esploratori alla ricerca delle 'macchie bianche'.
Le sue riflessioni su come progettare una spedizione e su come scegliere i propri compagni, meriterebbero di diventare un manuale.
Tilman non è certo da meno e basterebbe solo il modo scelto per scomparire per inquadrare il personaggio, Tilman alla ridente età di 80 anni, sul finire degli anni '70, non è morto è semplicemente scomparso nell'Atlantico meridionale attorno a Capo Horn mentre guidava la sua barca in una spedizione verso l'Antartide.
Assunto in cielo dagli Dei si potrebbe dire.
Ma andiamo con ordine e sopratutto andiamo sul Nanda Devi, ovvero sulla Dea dell'Abbondanza, che con i suoi 7816 metri era la più alta delle montagne che nella prima metà del '900 si trovava all'interno dei possedimenti dell'enorme Impero Britannico.
Il problema della Nanda Devi, non è tanto o almeno non è ancora scalarla, quanto trovare la via per raggiungerla. La base della montagna è infatti racchiusa in quello che 'è ormai chiamato 'Santuario' ovvero un doppio anello di pareti chiuse da gole impressionanti che non consentono neanche di avvicinarsi ai suoi piedi.
I migliori alpinisti inglesi dell'epoca, Ruttledge o Longstaff sono stati respinti più e più volte prima ancora di poter provare. Le grandi spedizioni in stile himalyano con centinaia di portatori sono inutili. Ma per questo non è un problema, tanto loro i soldi per organizzare una spedizione di quel genere da giovani quasi spiantati ma in cerca di avventure, proprio non li hanno. E poi per loro lo stile è importante, e lo stile che immaginano è quello che Mummery aveva teorizzato anni prima. Le grandi montagne non sono nuove per loro, entrambe hanno partecipato alle prime grandi spedizioni verso l'Evererest, ma questa volta sono loro ad organizzare il tutto e l'obiettivo è grande. Come coppia alpinistica sono rodati.
Negli anni trenta la coppia Shipton-Tilman divenne presto la punta di diamante nelle esplorazioni coordinate dalle Società Reali inglesi. Conosciutisi in africa i due iniziarono poco più che ventenni proprio lì il loro sodalizio scalando ed esplorando vie sul monte Kenia e sul Ruwenzori.
Quando Shipton progetta la spedizione sulla Nanda Devi nel 1934, Tilman partito dalla costa orientale dell'Africa, ha appena finito di traversarla in bicicletta fino alla costa occidentale. Ovviamente per rendere un poco più divertente il suo ritorno a 'casa'. E' ovvio che accetta al volo la proposta del compare.
Una montagna, due libri e due autori. Il primo, quello di Shipton racconta in una prosa e stile che lo renderà famoso proprio la spedizione della scoperta. Ovvera l'ingresso attraverso le gole della Rishi Ganga, fino al "Santuario", la dimora della Dea e base della montagna.
Il secondo, quello scritto da Tilman, narra l'ascesa della Nanda Devi realizzata nel 1936 da una successiva spedizione organizzata dallo stesso Tilman. Un successo che rese la Nanda Devi la cima più alta raggiunta da un essere umano, fino alla conquista dell'Annapurna nel 1950.
Tanto il successo del 1934 che quello del 1936, fecero enorme scalpore nel mondo dell'alpinismo, non solo per l'altezza raggiunta, (che tra l'altro coronava le espirazioni 'imperiali' inglesi facendo della cima più alta raggiunta nel globo, una cima 'anglosassone' a tutti gli effetti) ma bensì per lo 'stile' e i mezzi usati. Un impresa che dimostrava come per certe imprese, i mezzi 'morali' ed il 'carattere' dei protagonisti, superavano di gran lunga i mezzi economici e tecnici. Un alpinismo non solo epico, ma anche etico.
P.S.: A proposito di 'etica' dopo queste belle pagine, purtroppo la Nanda Devi, la Dea dell'Abbondanza pochi anni dopo ha dovuto subire lo sfregio della follia umana, ben poco etica. In piena guerra fredda, i servizi segreti americani pensano bene, vista la sua posizione dominante sul Tibet, di usarla come avamposto di spionaggio verso la Cina. In anni ancora privi di satelliti, cosa c'è di meglio che piazzare una trasmittente su una delle sue cime, in grado di spiare oltre cortina? E cosa meglio del plutonio per dare energia alle batteria di detta trasmittente? Nasce così una delle meno etiche spedizioni, alpinistico-militari, che porterà capsule di plutonio quasi sulla cima della Dea. Quasi, perché bloccati da una tormenta, la spedizione fu costretta ad abbandonare il suo carico di morte in una grotta glaciale, ovviamente con l'intento di tornare a recuperarlo per completare la missione... Altrettanto ovviamente i contenitori di plutonio non furono mai ritrovati. Da oltre 50 anni, ancora lì stanno, sepolti nel ventre di uno dei ghiacciai della Dea, sepolti in una delle sorgenti del Gange.