Turismo nelle città d'arte post covid
"LE INTERVISTE QUELLE BELLE" di Arianna Geronzi
A LEONARDO CAPONI, CEO HOTEL SAVONAROLA - FIRENZE
IL SENSO DI UN VIAGGIO: IL MONDO AL CENTRO
Uno dei suoi autori preferiti è Tiziano Terzani, e Leonardo è un grande amante delle filosofie orientali.
Terzani sottolineava la differenza tra essere turista e viaggiatore, e Leonardo, con il suo modo riflessivo sottolinea che il #turismo (visto come lo facciamo noi adesso) in “termini di #consumo” uccide l’autenticità di un territorio.
"Valorizziamo i nostri territori senza svenderli o lasciarli consumare come fossero un pasto e rispettiamo le nostre città".
Così inizia la bellissima intervista con Leonardo, che mi racconta della sua vita con il sorriso, di chi fa il lavoro che ha sempre amato ed è una persona molto serena.
Il fatto di vedere arrivare e partire le persone, dice Leonardo, lo influenza un po' nelle sue scelte, e il suo modo di vedere in generale la vita.
Il suo sogno era diventare giornalista, ma per mantenersi durante gli studi inizia a lavorare in albergo a 21 anni e scatta così la passione per il turismo!
Comincia poi a gestire altre strutture, conosce un socio ed iniziano a collaborare per diverse realtà e alla fine si mette in proprio con il fratello, ed oggi gestisce
l'Hotel Savonarola, attività storica di Firenze dal 1950.
Chi è Leonardo?
Un amante dei viaggi, fiorentino doc, di mamma siciliana: toscano sì, ma esterofilo convinto!
Le mescolanze creano sinergie, dice con enfasi, e ci tiene a ribadire che con il localismo non si va da nessuna parte!
Il suo mantra è come quello di Papa Francesco: “NESSUNO SI SALVA DA SOLO”.
“Mai chiudersi troppo, siamo parte di una comunità economica importante, non conviene chiudersi anche adesso: è importante conoscere qualcosa di diverso!
Per migliorare abbiamo bisogno delle diversità, dell'energia e delle #idee di tutti
Anche dopo il crollo delle torri gemelle l'idea del viaggio è stata colpita, stravolta ma questo ha dato poi luogo ad un nuovo turismo.
Non dobbiamo chiuderci perché qualcosa di buono può sempre nascere, anche dopo quell’evento luttuoso nacquero compagnie low cost, nuovi strumenti di marketing e il mondo è andato avanti, nonostante ci fosse stata la percezione di un grande pericolo”.
Come sarà il futuro?
“Il 2021 sarà per il settore turismo sarà l’anno migliore di sempre a patto che i cittadini si comportino come si deve e la scienza metta la parola fine a questo incubo pandemico. Non si può stare senza viaggiare perché la vita stessa è un viaggio."
Che insight ti ha portato l’esperienza del covid?
“Firenze, come tutte le città d’arte non fiorisce con una economia chiusa, dagli anni '90 in poi il mondo si è evoluto per intrecciarsi: il covid ci ha portato a riflettere su dove andrà il mondo e le sfide.
Andiamo oltre il proprio orticello lasciamoci "coltivare" anche da mani straniere.
Se vuoi stare al mondo devi stare con il mondo. In termini di turismo il nostro paese è crollato non lo abbiamo saputo promuovere e sono cresciute altre realtà: si deve lavorare seriamente alla #promozione del nostro sistema Paese!
Ritornando al mio hotel, lavoriamo solo con Expedia ed Agoda ma la metà delle nostre prenotazioni arriva da canali di prenotazione diretta."
Come vedi Firenze post covid?
“Firenze è vuota, non ci sono turisti stranieri, solo il 5% delle presenze, oggi abbiamo occupato solo 2 camere su 15! La maggioranza dei colleghi sono ancora chiusi, Hotel Savonarola ha riaperto per aziende che vengono fisse a soggiornare e occupano 4 camere a notte, ma è ben poca cosa.
Però bisogna ripartire: il 50% degli alberghi tenteranno di ripartire a luglio/agosto e tanti a settembre.
È di ieri una brutta notizia che il Pitti Immagine di settembre, già rinviato da Giugno, è stato cancellato.
Per il mondo dell’ospitalità fiorentina è un brutto segnale, anche per il commercio in seconda battuta!"
Quale è per te la modalità giusta per far ripartire il comparto?
“Nessun territorio si auto-promuove per sempre, l’esempio del Portogallo è un esempio importante: la promozione del Portogallo li ha fatti salire nella capacità di attrarre turismo e investimenti.
Ci dobbiamo promuovere in maniera unitaria, tanti siti internet promossi da enti disparati come Regioni, Provincie e Comuni, non aiutano a massimizzare l'effetto, parlando di comunicazione.
Non si può fare concorrenza a booking o Expedia, che investono 80% di quello che incassa su google.
Il Ceo di airbnb veniva ospitato a palazzo vecchio, e la città adesso è diventata un #albergodiffuso. È passato il messaggio che il turismo avrebbe sfamato ed arricchito tutti, non era così ed oggi quel messaggio sbagliato è un boomerang che colpisce lavoratori e investitori.
La tassa di soggiorno reggeva l'economia comunale e ora la sua assenza provoca crisi ma anche in questo caso è stato sbagliato introdurre questa voce di incasso preventivo nei bilanci delle amministrazioni locali
Le politiche che adottiamo oggi hanno un effetto anche sul “domani”, a Firenze in centro non ci abita quasi più nessuno, ci sono quasi esclusivamente alberghi, b&b e anche case vacanza abusive.”
Cosa dovrebbe evitare l’amministrazione e la politica?
“Sicuramente il breve-termismo, che non aiuta nessuno, si creano ansie e si scontra la società: c’è la voglia ad andare all’ incasso ma senza tassa di soggiorno, Firenze è in crisi."
Condivido con Leonardo che bisogna studiare e prepararsi per creare economie locali diverse, bisogna #diversificare, rendere giusto l'investimento di chi lo ha già sostenuto e farne una opportunità per chi deve ancora farlo, altrimenti, senza svendere, non arriverà nessuno ad #investire con una prospettiva a medio termine.
Adesso è arrivata l'opportunità di scegliere come vogliamo che siano le nostre città nel futuro e quali economie le supportino attraverso regole giuste.
È un'opportunità messa in luce da una necessità che nessuno avrebbe potuto prevedere.
Lasciamo che la nostra #arte e la nostra #cultura dettino un futuro condiviso che coinvolga l'entusiasmo delle nuove generazioni con meno burocrazia e senza egoismi provinciali che sarebbero fini solo ad escluderci il domani.