Il turismo, lo sviluppo rurale e il Covid
27 Settembre – Giornata Mondiale del Turismo: quest’anno celebriamo ma non festeggiamo
L’UNWTO – l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite per il Turismo ha eletto il 27 Settembre come la Giornata Mondiale del Turismo. Questo Settore difatti rappresenta o forse rappresentava per ogni continente e Paese del Mondo un motore di sviluppo locale estremamente rilevante.
Fino allo scorso anno equivaleva dal punto di vista economico al 10% del PIL Mondiale, generando un posto di lavoro su 10 e il 7% dell’export. Oggi dopo la pandemia questo trend si è di colpo interrotto. Il settore turistico è stato duramente colpito, tanto che l’Organizzazione Mondiale del Turismo ha stimato un calo di 440 milioni di arrivi con una perdita di 460 milioni di dollari.
Ma come sostiene anche Antonio Guterres, Presidente delle Nazioni Unite, il turismo è una chiave fondamentale per il sostentamento di molte comunità e per la conservazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile, per cui è necessario e fondamentale che i Governi continuino a sostenere e impegnarsi per mantenere questo settore attivo, ma allo stesso tempo lo ripensino in un’ottica locale, rurale e sostenibile.
Il potenziale del turismo rurale
Quest’estate, difatti, chi ha scelto di viaggiare lo ha fatto prediligendo un turismo di prossimità e domestico in località naturalistiche e di montagna. Solo in Italia si è assistito a un’importante crescita dei Cammini, dell’ospitalità negli agriturismi e delle visite nei Parchi naturalistici. Una forma di turismo, che predilige quindi i territori rurali, lontani dalle grandi masse e dalle folle. Un turismo che consente l’avvicinamento a territori mai battuti prima, come le aree interne. Una forma di turismo a cui l’UNWTO ha voluto di fatti dedicare la giornata mondiale del turismo 2020.
Il Direttore dell’ UNWTO ha dichiarato che “quest’anno domenica 27 settembre si vuole celebrare l’abilità del settore turistico di garantire opportunità di crescita e farsi promotore di uno sviluppo economico anche in territori lontani dalle grandi città, includendo comunità e territori, che altrimenti non avrebbero altra possibilità di crescita.“
AITR e il suo impegno per la promozione di un turismo rurale responsabile
AITR – l’Associazione Italiana Turismo Responsabile da ormai diversi anni si impegna in questo senso sia attraverso la promozione dei viaggi responsabili dei tour operator associati, sia con i progetti di cooperazione internazionale e turismo, per cui abbiamo elaborato anche delle Proposte di Linee Guida.
Gli ultimi 2 anni ci hanno visti attivi in aree rurali della Bolivia, così come del Myanmar, del Libano e dell’Etiopia. Qui abbiamo cercato di lavorare in sinergia con gli stakeholder locali e le ONG capofila per uno sviluppo locale promosso dal turismo in parallelo con altri settori affini come l’agricoltura, l’acqua. Territori come Wenchi in Etiopia o il lago Inle in Myanmar sono territori ricchissimi di un patrimonio naturalistico e culturale tangibile e intangibile da promuovere e valorizzare.( Scopri i nostri progetti)
Ecco che oggi ci auguriamo che presto si possa tornare a viaggiare in certe località rurali, dove le comunità locali, solo attraverso il turismo domestico non avrebbero modo di sostenersi.
Intanto ci impegniamo a lavorare in Italia anche per promuovere un turismo rurale domestico, dove la sostenibilità e la responsabilità siano principi portanti. Oggi le comunità delle aree interne, così come gli operatori turistici, i parchi e non solo è bene che colgano questa grande opportunità ed è bene che lo facciano creando rete fra loro, unendo le forze e lavorando insieme sempre e comunque nel pieno rispetto delle comunità e di tutte le specie animali e vegetali. Solo così si può parlare di vero sviluppo locale rurale.