Quando l'ansia va in "vacanza"

Inserito da Giorgio Gatta lunedì 30 agosto 2021
Cose antipatiche delle vacanze in montagna.

Ansia da camminata: "domani dove andiamo"?

Quello che sul sentiero ti sbuffa dietro e chiede strada.

"Ma anche quassù le auto, le moto, le biciclette elettriche"?

Mangiare più di quanto poi consumi realmente.

Il meteo che dice "temporali sparsi" e l'albergatore che aggiunge:
"e domani dovrebbe essere bello", e poi la bomba di calore che arriva fino a 2mila metri.

Ristoratori, negozianti e c., che, anche se gli compri mezzo esercizio, sembra sempre che ti facciano un favore.

Cacche di mucca e cavallo ogni volta che ti fermi per gustare un paesaggio, un fiore, un sorso d'acqua.

Ansia da beauty farm: "hai fatto il massaggio con le pietre ustionanti"?

Ansia da souvenir: "alla zia cosa portiamo"?

Ansia da bouffet da colazione e antipasti:

"hai assaggiato il miele preso dal favo"?

Quello che seduto vicino a te al rifugio continua a fare telefonate di lavoro e non ti permette di fare tranquillamente le tue telefonate di lavoro.

Le salitone a piedi con la certezza che in cima poi potrai chiamare un taxi e invece la scoperta che le 3mila auto che hai visto passarti accanto erano tutte di residenti e devi scendere a piedi.

Ansia da zainetto: "la crema ce l'ho, la borraccia ce l'ho, la felpa ce l'ho, la cerata"...

Ansia da ansia: "ma si può venire in vacanza e non rilassarsi un momento"?

Ansia da ritorno: "ma è già finita"?

E le cose simpatiche?

Se scrivi di quelle, non ti caga nessuno.

E buona giornata a tutti!

di Alessandro Forlani by Fabio Colagrande
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