Le case sparse di Rio Petroso l'8 maggio
Escursione ricca di testimonianze storiche: un anello a cavallo del Fosso delle Petrose, toccando i ruderi degli antichi poderi di montagna, lungo sentieri dimenticati e paesaggi lunari, con l’alta probabilità di avvistare la fauna selvatica che, in questo periodo, affronta la stagione delle nascite e dell’allevamento della prole.
Punto di ritrovo è l’albergo-ristorante Ca’ di Veroli. In pochi minuti di strada forestale, a piedi, ci porteremo all’inizio del sentiero che, dopo una breve salita, si affaccia al piccolo borghetto abbandonato di Ca’ Morelli: una serie di ruderi disposti in cerchio, case un tempo abitate da rustici montanari e allevatori, che ora vedono aggirarsi fra le mura diroccate solo mucche al pascolo e qualche lupo in cerca di prede.
Si prosegue con una decisa svolta in direzione sud-est, per guadagnare ulteriormente quota e giungere in un paesaggio lunare: il crinale che guarda in destra idrografica il Fosso delle Petrose, un ambiente argilloso, dove marna e arenaria si cedono il passo e le impronte dei cervi rendono ancor più interessanti i versanti aridi di questa vallecola laterale.
Le Petrose prima e Rio Petroso dopo ci guardano passare, testimoni di un’epoca in cui questi sentieri erano percorsi da gente generosa e disposta al sacrificio. Si prosegue, si cammina. Si giunge a Ca’ Buolo, si attraversano fossi, ci si inerpica per sentieri ormai persi, nascosti fra le ginestre, tra prati dove i codirossi e le faine cercano cibo.
Cà Quadalto (o quel che rimane) è conquistata… ancora una discesa prima di potersi ristorare con le gustose merende di Stefano, il mitico chef di Ca’ di Veroli.
In collaborazione con gli amici di T-ERRE Turismo_Responsabile