Dove andiamo in vacanza?
I lettori di Azione Nonviolenta si ricorderanno un mio articolo: “Vacanze dell’estate 2020 con turismo lento e sicuro – nuove esperienze di approccio al territorio” (3-2020 maggio-giugno).
In quell’articolo mettevo in evidenza il cambiamento in atto nel turismo durante il periodo del Covid, in stile più ecologico, alla ricerca della vacanza sostenibile.
A due anni di distanza il giornalista Tiziano Zaccaria in un suo articolo per “Viversani e Belli” (periodico settimanale che esce in tutte le edicole) mi ha chiesto alcune riflessioni su come sarà la prossima stagione turistica e quali sono le tendenze del primo anno dell’era post Covid.
- T.Z. La sostenibilità sarà un fattore a cui guardare: destinazioni e strutture rispettose verso l’ambiente e attente all’utilizzo dei prodotti locali.
In questo momento è il fattore preminente a cui guarda il turista. Tutte le analisi sul turismo dicono che c’è una domanda in aumento di strutture ricettive che mettano la sostenibilità ambientale e la solidarietà al primo posto.
Altrettanto importante è la relazione empatica che si instaura fra turista e host.
Il massimo sarebbe fare sentire il turista cittadino temporaneo di quel borgo o di quel piccolo comune, dove il benessere di quella comunità viene trasmesso e fatto percepire al turista stesso.
In questo senso, il turista oggi è molto più esigente di 20 anni fa.
Anzi, è ben contento di spendere cifre anche alte a fronte di un servizio che è nel pieno rispetto e perfettamente integrato con l’ambiente che lo circonda, oltre ad offrire prodotti del territorio di alta qualità se non i propri, come negli agriturismi.
Un cicloturista è disposto, dati alla mano, a spendere 80-100 euro per una giornata, contro i 50 euro di un turista normale.
In altre parole non si sceglie più una destinazione ma l’esperienza di quella destinazione!
- T.Z. Le case vacanza – che garantiscono nel modo migliore il distanziamento sociale – dovrebbero fare il pieno di presenze già dalla primavera e si candidano a forma di alloggio preferita dagli italiani e dai turisti stranieri nella prossima estate.
Sì, abbiamo anche noi la percezione che quest’anno ci sarà un’ulteriore crescita di questo settore, tanto più che i modelli di alloggio si sono ampliati negli ultimi anni.
C’è un’estrema varietà di scelta fra le “case” intese come strutture in affitto, di qualsiasi tipo e di qualsiasi forma, per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Mentre prima del Covid le agenzie di viaggio snobbavano questa tipologia di ricettività, oggi molte la offrono ai loro clienti. E tanti gruppi si stanno organizzando per alloggiare in case vacanza.
L’unico dato negativo è che si tratta di un settore ancora da regolamentare, in quanto è molto diffusa la contrattualizzazione in nero.
- T.Z. Molti turisti, al posto delle grandi città d’arte, quest’anno dovrebbero preferire la natura e le località meno affollate.
Effettivamente il fenomeno turistico che registriamo negli ultimi due anni va in questa direzione e cioè di una crescita esponenziale del turismo outdoor.
La pandemia ha creato non poche paure e il turismo all’aria aperta offre le migliori garanzie per la sicurezza, senza dimenticare la voglia di vacanza che ci portiamo appresso dopo il periodo del Covid.
Il turismo lento, inteso come cammini, escursioni, cicloturismo, turismo fluviale, turismo di media montagna, visite ai borghi, è in forte crescita, quasi inarrestabile.
Questo tipo di turista apprende tutte informazioni su internet: pertanto, a parte il passaparola che funziona sempre, saranno le località che sapranno offrire la migliore immagine di sé a vincere sulle altre.
Insieme all’immagine sarà vincente rendere tutti i servizi facilmente usufruibili e attenti ai bisogni dei turisti.
Giorgio Gatta