Indonesia: la modernità vista dall'est oriente
“Dopo sedici, se non più mila miglia
di burrascoso mare che abbiamo corso
in un trascorrere di pensiero, eccovi fermi
in veduta di quelle tanto famose Elene
che han di sé invaghito il mondo…”
Cosi inizia la descrizione di Daniello Bartoli, gesuita estense del XVII° secolo, delle Isole Molucche, le Isole delle Spezie. Cercate per secoli, principale spinta alla esplorazioni geografiche del rinascimento e quindi motivo di guerre di conquista tra tutte le nazioni europee. Il dominio sul commercio delle spezie, la compagnia delle Indie, la VOC, prima grande compagnia globale, sono storie che intrecciano da secoli il destino e le fortune dell’Europa con i destini di queste isole e di tutto l’enorme arcipelago divenuto oggi lo Stato dell’Indonesia.
Nazione difficile da descrivere l’Indonesia, composta da oltre 18,000 isole, apparentemente il più grande stato islamico del pianeta, è un luogo tutt’altro che omogeneo; una galassia complessa fatto di mondi a volte antitetici. Realtà che spesso faticano a dialogare, tra le quali sono scoppiate e ancora oggi divampano guerre dimenticate.
Proprio le Molucche, uscite recentemente da una lunga guerra civile, ci faranno da filo conduttore, luogo reale e immaginario allo stesso tempo, per provare ad esplorare la modernità vista dall’Est. Da sempre immaginato come sorgente, origine e passato del mondo, l’Oriente, l’oceano Pacifico e le sue nazioni, sono oggi più che mai, nel bene e nel male, uno sguardo sul futuro del mondo. Lungo rotte, strade e sentieri, un viaggio quindi tra terra e mare all’ombra del Nunusaka, il monte mitico, considerato luogo d’origine del genere umano.